Miroir è un sogno di un bambino cresciuto in Belgio affascinato dalla tradizione di Bottega, un appuntamento diventato consuetudine, incantato dai gesti attenti e studiati del Barbiere, dal momento di distensione che si creava all’interno di quell’ambiente caldo e familiare in cui il tempo rallentava e l’immagine cambiava. Quell’abitudine diventa oggetto di analisi, di attenzione particolare, si trasforma in gioco, in tentativo di replica e ben presto in passione, in studio, in ossessione. Un sogno che cambia paese ma non le sue radici, un sogno che è diventato lavoro ed oggi diventa progetto. MIROIR non è un punto di arrivo ma l’inizio di un percorso.